Cheekbones

Con i piedi immersi nell’acqua, osservo.

L’acqua è costretta a cambiare direzione a causa del mio intervento dentro di lei e io, in qualche modo, sto innescando una piccola marea. Sto modificando l’ambiente che invado e allo stesso tempo ne entro a far parte. Faccio esperienza del paesaggio modificandolo, persuadendolo anche da ferma, come fa un sasso. Sono diventata un sasso? Noto inevitabilmente che il paesaggio riesce ad adattarsi a me, io riuscirò mai ad adattarmi a lui con la stessa naturalezza?

Sicuramente anch’io in qualche modo rifletto l’acqua sul mio corpo.

Provo a immortalare qualsiasi cosa interagisca con me, a capire di cosa si tratti a livello sensoriale. L’attività di pensiero non può prescindere dall’esperienza.

In gran parte tecniche miste su tela, la mia ricerca pittorica inizia dallo snaturamento del paesaggio. L’intento è quello di porre sotto diversi accenti le possibili interpretazioni della rappresentazione dell’ambiente naturale, attraverso le quali lo spettatore può dirigere individualmente la lettura dell’opera.

Il lavoro proposto sviluppa con un approccio narrativo polisemantico le tematiche relative alla rappresentazione del paesaggio e dell’ambiente naturale.

All’interno dell'opera proposta gli elementi tendono a dilatarsi fra rarefazione e messa a fuoco esasperatamente ravvicinata, in modo da condurre il soggetto a definire la propria condizione in uno spazio indeterminato.