Ginnungagap (Il vuoto Cosmico)
Giuseppe Perrotti
@Giuseppe PerrottiPittura
- Edizione: 2025
- Anno opera: 2024
- Altezza cm: 76,2
- Larghezza cm: 60,96
- Profondità cm: 3,81
Descrizione
In quest’opera intensa e simbolicamente stratificata, l’artista evoca il Ginnungagap, l’abisso primordiale della cosmologia norrena. L’immagine non propone il vuoto come assenza, ma come matrice originaria — un grembo oscuro in cui la tensione tra elementi opposti dà origine alla creazione.
Il corpo della figura, scolpito nel ghiaccio, è attraversato da una fessura che si apre sul cosmo e da cui sgorga una fiamma vitale: metafora visiva della passione, del desiderio e dell’energia creatrice. L’opposizione fra il gelo e il fuoco non è qui conflitto, ma un’alchimia dinamica che trasforma e genera.
La composizione, intrisa di un senso sacrale e arcaico, diventa una meditazione visiva sull'equilibrio instabile e necessario tra ordine e caos, struttura e impulso, razionalità e istinto. La bellezza dell’esistenza emerge così come un fragile ma persistente atto di bilanciamento, un perpetuo divenire.
Il corpo della figura, scolpito nel ghiaccio, è attraversato da una fessura che si apre sul cosmo e da cui sgorga una fiamma vitale: metafora visiva della passione, del desiderio e dell’energia creatrice. L’opposizione fra il gelo e il fuoco non è qui conflitto, ma un’alchimia dinamica che trasforma e genera.
La composizione, intrisa di un senso sacrale e arcaico, diventa una meditazione visiva sull'equilibrio instabile e necessario tra ordine e caos, struttura e impulso, razionalità e istinto. La bellezza dell’esistenza emerge così come un fragile ma persistente atto di bilanciamento, un perpetuo divenire.
Tecnica
Acquerello e Digitale