Marzia e Matteo
Descrizione
In Marzia e Matteo il quotidiano si manifesta come un luogo sospeso tra realtà e illusione. La strada anonima, colta attraverso l’occhio impersonale di Google Maps, diventa scenario di una memoria alterata, dove le coordinate topografiche si trasformano in segni poetici. L’artista traduce la freddezza dello strumento digitale in un paesaggio vibrante, costruito da puntini e linee che, come atomi, compongono l’esistenza. La scritta “Via Di Vittorio” si impone come un segnale ambiguo: non semplice indicazione, ma frammento di un racconto personale, evocazione di presenze che restano invisibili ma percepibili. Le auto parcheggiate, gli alberi, l’asfalto si fanno superficie mentale, teatro di incontri e assenze, luogo in cui i nomi del titolo si insinuano come eco affettive. Così l’opera diventa mappa interiore, un ricordo che si dissolve e si ricompone tra precisione cartografica e invenzione lirica, rivelando come la memoria non registri ma reinventa, tessendo storie nel vuoto del quotidiano.
Tecnica
Inchiostro su carta