

Camilla Gurgone
@Camilla Gurgone
Biografia
Camilla Gurgone (Lucca, 1997) vive e lavora tra Milano e Roma. Nel 2020 si laurea in Scultura alla RUFA (Roma) e attualmente frequenta il Biennio specialistico in Arti visive e studi curatoriali alla NABA (Milano). Dal 2022 fa parte del collettivo Omuamua e di spazioSERRA. Partecipa alle edizioni 2018 e 2019 del Rufa Contest, aggiudicandosi il premio menzione speciale (presidente della giuria Shirin Neshat) e i premi Sky Arte e menzione speciale (presidente della giuria David LaChapelle). Nel 2018 vince il premio sezione Artisti Young in Arte in Arti e Mestieri (indetto dal Premio Suzzara) a Mantova, nel 2020 è vincitrice della tappa di Roma di JaguArt, indetto da Artissima e Jaguar Italia (advisor Ilaria Bonacossa; Sonia Belfiore). Vince inoltre il primo premio al16° premio internacional de cerámica contemporánea CERCO, a Saragozza. Nel 2020 partecipa al programma di residenze artistiche della fondazione BilbaoArte (Bilbao). Comincia ad esporre nel 2018 in varie mostre collettive e personali in Italia e all’ estero, come: Villa Verlicchi, Ravenna (2022); Kunstschau contemporary place, Lecce (2022); SpazioSERRA, Milano (2022); Monitor Gallery, Roma (2021); Divago ed. 2, Genova (2021); Rea Fair, Milano (2021); Antiguo Matadero, Saragozza (2020); GAM Galleria d’arte moderna, Torino (2020); Spazio KHLAB, Roma (2020); Palazzo Ridola, Matera (2019); Castello di Rivara,Torino (2019); ZAWP, Blibao (2019).
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l lavoro di Camilla Gurgone attiva spazi e immaginari con opere d’arte partecipate su più livelli: snodandosi tra il linguaggio dell’installazione e quello della performance, innesca l’interazione del pubblico con ironia beffarda e volontà ludica, talvolta lasciando
spazio a una spiccata sensibilità poetica, di delicatezza e di dettagli nascosti.
Questo suo fare, pertanto, tradisce una contemporanea indecisione tra l’atteggiamento irriverente dell’enfant terrible e la matura sensibilità del poeta che ancora non accetta che il cinismo sovrasti del tutto lo stupore. Impianto giocoso un po’ sardonico che è tutt’altro che disimpegnato: l’opera di Gurgone è una tagliente parodia del nostro immaginario collettivo, e opera dal piano fisico, sensoriale, dei giochi di forme e somiglianze concrete al piano più etereo ma altrettanto reale che è quello del mondo digitale, con i filtri Instagram dell’immenso e polisemico universo social.
Fake-objects, set ingannevoli, spot pubblicitari e filtri, gli oggetti di interesse dell’artista sono i dispositivi che accompagnano silenziosamente ogni situazione di interazione sociale. Tra questi in particolare troviamo i dispositivi materiali, inorganici, quasi sempre presenti e troppo spesso inosservati quando si verificano relazioni umane, contatti, scambi di emozioni: su ognuno di questi oggetti silenziosi sono scritte parole e numeri che prestano il fianco a una poetica lucida e asciutta, un poco sibillina, che si muove tra le righe di uno scontrino, nelle pieghe stropicciate di un biglietto, nella magia di un’illusione sensoriale e in tutti i significati travisati.
Forse parliamo di una poetica che si muove soprattutto nella sottile critica sociale di un’artista risoluta e decisa, che talvolta “cambia lavoro” rendendo più complessa e poliedrica l’interpretazione della sua pratica; a metà tra performer, artista concettuale e artista relazionale, Gurgone lascia che l’estetica patinata dell’immagine pubblicitaria la faccia da padrona aggiungendo al quadro una particolarissima riflessione sulle immagini, le sensazioni e le emozioni popolari.
Poi, a ben guardare, la sua manipolazione è ovunque, a tal punto che nulla è neutro e neppure innocente nei suoi allestimenti. Eccoci al punto: si sente emergere, e qui è la cifra speciale dell’artista, una disfunzionalità sfacciata che rende rigido e difficile il rapporto tra l’uomo e tutti i dispositivi inorganici che fungono da apparato d’accompagnamento nelle situazioni della vita contemporanea.
La sensazione di posticcio e artefatto solleva infatti la questione:
c’è interazione senza rappresentazione?
– Arianna Maestrale
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