

Daria Piccotti
@Daria Piccotti
Biografia
Originaria di Alessandria, ho scelto Torino come casa.
Nel mio percorso di studi ho indagato la storia dell’Arte e la Fotografia, in cui mi sono laureata a Torino e Venezia, ho studiato giornalismo e scrittura creativa e sono approdata alla comunicazione e creazione di contenuti nel digitale.
Per la mia tesi di laurea ho svolto una ricerca sperimentale sull'influenza del testo sull'interpretazione delle immagini fotografiche, scoprendo che ogni immagine racchiude infiniti universi.
Ispirata da questo mi sono immersa nel mondo della fotografia terapeutica e ho scoperto sulla mia pelle il potere benefico e trasformativo della creatività.
Ho condiviso e proposto la Fotoscrittura in alcuni gruppi di lettura presso le Biblioteche Civiche di Torino e ho scoperto che con la condivisione i benefici si moltiplicano.
Completamente immersa in questo mondo di parole e immagini, ho fatto della Fotoscrittura il mio mestiere: ho fondato la mia attività Narravolando, in cui la sviluppo come strumento di attivazione per la creatività, sia in ambito artistico che comunicativo.
Nutro ogni giorno il mio universo fotografico con la sperimentazione, la lettura, la ricerca e l’elaborazione di progetti personali.
Mi definisco una Fotoscrittrice, combino fotografia e scrittura in un’alchimia creativa che pone al centro la narrazione.
Ogni immagine contiene infiniti mondi, che racconto attraverso opere visivo-testuali in cui contamino le arti per attivare la creatività, energia che reputo costitutiva dell’essere umano e, in quanto tale, da coltivare sia per l’espressione comunicativa sia per la cura dell’universo interiore.
Ispirata dall’Ekphrasis omerica, in cui le parole descrivono le immagini scolpite sullo scudo di Achille, creo opere in cui il processo di interscambio tra percezione visiva e interpretazione narrativa diventa strumento di osservazione profonda, sia del mondo esterno sia di quello psichico.
La mia ricerca artistica nasce dalla necessità personale di dare forma visibile ad emozioni bloccate e inespresse, che riverso nella fotografia e nella scrittura con l’urgenza espressiva delle pennellate di Van Gogh.
Creo immagini simboliche in cui gli accostamenti stranianti ispirati dal surrealismo di Magritte espandano il pensiero alle possibilità interpretative e alla riflessione sulle contraddizioni che caratterizzano la natura umana.
I benefici riscontrati a livello personale mi hanno spinta ad approfondire il mondo della fotografia terapeutica, trasformando così le mie opere in interruttori per accendere la consapevolezza e l’introspezione di chi le fruisce.
Collegamenti