AFASIA

Afasia è un quadro che nasce dal dolore e dalla confusione che si vivono accanto a una persona colpita da ictus. Il volto diviso in due metà racconta due realtà: da un lato, la parte colorata rappresenta il caos emotivo dei familiari, la rabbia, la paura, la speranza che cambia ogni giorno. Dall’altro, la parte grigia e spoglia simboleggia ciò che resta del malato: un corpo presente, ma con una mente e una voce che sembrano lontane. La parte centrale mostra la lotta tra le due parti, rendendo visibile la lotta interiore che ha la persona malata. Il titolo non è solo un termine medico. È una condizione che segna la vita di chi non riesce più a parlare e di chi cerca ogni giorno di capirlo, anche solo con uno sguardo. L’ictus non colpisce solo chi lo vive, ma anche chi gli sta vicino. Distrugge le abitudini, rende strani i silenzi, e cambia per sempre il modo di stare insieme. Con quest’opera ho voluto raccontare cosa significa convivere con quella frattura. Ogni colore, ogni linea, ogni spazio vuoto è un tentativo di dare forma a qualcosa che le parole non riescono a spiegare. Non è solo sofferenza: è anche amore che resiste, è la voglia di continuare a comunicare, anche quando sembra impossibile. Afasia vuole far vedere agli altri cosa succede davvero, oltre le diagnosi e i referti: il vuoto, la lotta, ma anche la forza nascosta nei legami che non si spezzano.