Capitalism kills love

Descrizione
Il lavoro si muove attorno all'idea di apparente non senso come possibilità di libertà e come forma di resistenza al messaggio compiuto, alla narrazione lineare e vicina ad una storia non ancora fissata in maniera univoca. In questo modo il non finito diventa una condizione provvisoria che apre lo spazio al dubbio e alla mancanza di definizione, accogliendo così accostamenti imprevisti e significati non intenzionali. Tale frammentarietà, che lascia la possibilità di sostare nel non-determinato (o necessario), diventa un atto "politico" che libera il lavoro da ogni responsabilità deliberandone la sua natura sfuggente.
Tecnica
Olio, carboncino, sanguigna e matite colorate su tela