ICORE

Sara Principi
@Sara PrincipiScultura
- Edizione: 2025
- Anno opera: 2025
- Altezza cm: 235
- Larghezza cm: 200
- Profondità cm: 15
Descrizione
L’installazione intitolata “Icore” esplora il concetto, secondo la mitologia greca, del sangue finissimo e trasparente delle creature immortali noto come icore e invita lo spettatore a riflettere sulla relazione tra natura e artificio.
Il fulcro dell’installazione è costituito da tre sculture in gomma siliconica, create a partire dall’impronta di tronchi diversi. Queste sculture sono poi tradotte in un’immagine bidimensionale attraverso la scansione di una stampante, mostrando un’interessante convergenza tra tridimensionalità e rappresentazione piatta.
L’installazione si presenta come un trittico che incorpora queste tre fotografie che evocano organismi osservati al microscopio, dove l’elemento dell’Icore si identifica e ne restituisce le sue qualità .
Questi elementi, sebbene paiano appartenere al mondo naturale, sono in realtà riproduzioni artificiali, celate allo spettatore tramite un telo di plastica, che allude anch’esso all’aspetto dell’icore.
Ogni telo è dotato di una “finestra” da cui pendono sottili catene, come a richiamare l’aspetto di una tenda .
Proprie queste ultime diventano un elemento interattivo dell’opera che lo spettatore può spostare per scoprire le immagini nascoste dietro. Questo gesto di rimuovere le catene non è solo fisico, ma anche simbolico, poiché rappresenta il desiderio di esplorare e comprendere ciò che è occultato, un invito a guardare oltre le apparenze e a confrontarsi con la realtà della nostra interazione con la natura. Le catene simboleggiano la limitazione, il controllo e la manipolazione che l’uomo esercita sulla natura. Rappresentano costrizione e, insieme al telo di plastica, suggeriscono una protezione illusoria, evidenziando come spesso la nostra interazione con l’ambiente sia mediata e distorta da elementi artificiali.
Questa riflessione su come la scienza e l’intervento umano possano plasmare il mondo naturale ci porta a considerare che ogni intervento non è solo una questione di progresso, ma anche di responsabilità.
Questa Installazione vuole indurre lo Spettatore a fare una riflessione profonda sul valore sacro attribuito alla natura. Tradizionalmente, l’icore è un simbolo di sacralità e divinità, ma in quest’opera emerge che questa sacralità è spesso trasferita all’azione dell’uomo stesso.
Le riproduzioni artificiali di elementi naturali e l’intervento umano nella loro creazione ci ricordano che quasi tutto ciò che incontriamo è, in un certo senso, un prodotto dell’uomo. Ciò solleva interrogativi su come percepiamo la natura: è ancora un’entità sacra, o è diventata solo un materiale da plasmare secondo la nostra volontà?
Tecnica
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