Made for walking

Descrizione
In quest’opera due grandi stivali si ergono sopra un massiccio piedistallo, sopravvissuti quasi per miracolo alla distruzione della statua del dittatore a cui appartenevano. La loro “orma”, nonostante il passaggio dei distruttori, rimane tenacemente impressa nel suolo sottostante, immobile, portando alla memoria la differenza essenziale tra le rovine e le macerie suggerita da Marc Augè.
Da una parte le rovine, intese come antichi ruderi all’interno dei quali non soggiorna nessuno che non sia un turista o uno studioso, le cui superfici sono state lentamente scalfite dal passaggio di un tempo naturale e astorico, da una forza che agendo indisturbata ne ha rimodellato gli spazi dopo che l’uomo li ha abbandonanti. Oggetti destinati a un’esistenza duratura di solitudine, ma anche di lento e ininterrotto cambiamento.
Dall’altra parte le macerie, i frantumi di un oggetto simbolico crollato sotto i colpi di un’insurrezione violenta, deturpato da un’improvvisa scarica di violenza collettiva puramente umana, gli scarti sciagurati e senza valore della storia.
A quale delle due dimensioni appartengono gli stivali nel quadro?
Sono macerie che ambiscono inutilmente al titolo di rovine? O rovine rese irriconoscibili da una storia che abolisce immediatamente ogni forma di passato deprecabile?
Tecnica
Olio su tela