Manifestazioni – la natura delle cose ama celarsi – 13

Questa opera si presenta come una superficie bruna, stratificata e sottratta, in cui emergono lievi moti di luce e oscurità, come se un ricordo stesse affiorando attraverso il tempo. Le tracce di pennellate dense, quasi fumose, costruiscono un campo visivo in cui la materia non è mai del tutto presente né del tutto assente: vibra in una soglia di apparizione, sospesa tra ciò che è stato e ciò che non sarà più. Nel buio che non è nero ma bruno, si avverte un tempo che si arrotola su se stesso, che non procede ma pulsa. La tela è una pelle opaca, percorsa da segni interni, che non rivela ma trattiene. È un tempo che non mostra le sue coordinate, ma si manifesta nella resistenza del gesto, nella profondità dello sguardo che indugia. L’opera rifiuta l’evidenza e lascia spazio alla durata, alla memoria che si fa ombra, all’essere che non si dà mai tutto. Il linguaggio qui non è parola, ma impronta visiva: un silenzio sedimentato.