Nierika
Gaetano Frigo
@Coefficiente GPittura
- Edizione: 2025
- Anno opera: 2025
- Altezza cm: 58
- Larghezza cm: 94
- Profondità cm: 2
Descrizione
L'opera concettuale offre una meditazione introspettiva sulla percezione, il tempo e la sacralità, adottando un inedito punto di vista: quello dell’occhio della materia e della chiesa. Attraverso questa prospettiva, si esplora lo scorrere delle stagioni e l'incessante fluire del tempo, suggerendo una coscienza intrinseca all'universo che trascende le effimere tendenze contemporanee.
L'elemento centrale del "buco della visione", evocato dalla forma del rosone - metaforicamente equiparato alla pupilla - funge da tramite tra il mondo fisico e una dimensione spirituale più profonda. Questa "apertura" è ulteriormente concettualizzata attraverso il riferimento alle Nierika messicane, disegni cerimoniali che fungono da portali votivi verso l'ancestrale. La tecnica pittorica, che vede l'interazione trasformativa della candeggina sulla tela grigia generando tonalità inaspettate di rosa e azzurro, si lega al concetto di rivelazione e alterazione della percezione.
L'opera si configura come una critica implicita alla cultura contemporanea, focalizzata sull'effimero "culto del clout" e sull'idolatria della figura dell'artista a discapito del contenuto intrinseco. In contrasto, l'artista anela a un valore immutabile, dedicato a entità atemporali, simboleggiato dalla stabilità e dall'imperturbabilità di un'architettura sacra.
In definitiva l'opera, configurandosi come un "occhio" contemplativo, invita lo spettatore ad approcciare un punto di vista universale, incarnato nella tela stessa che osserva con quiete gli osservatori e il susseguirsi delle mode e delle stagionalità, offrendo una ricontestualizzata visione sull'esistenza e sulla creazione artistica. Tecnica
sottrazione di pigmento con candeggina su cotone