Paesaggi effimeri (displaced borders)

Gilda Convertino
@Gilda ConvertinoPittura
- Edizione: 2025
- Anno opera: 2024
- Altezza cm: 15
- Larghezza cm: 90
- Profondità cm: 2
Descrizione
Il ghiacciaio della Marmolada sta perdendo 7 cm al giorno e scomparirà entro il 2040. Una parte della Marmolada è crollata nel 2022. I ghiacciai svizzeri hanno perso il 4% del loro volume nel 2023. Il ritiro dei ghiacciai alpini dovuto al cambiamento climatico sta modificando i confini tra gli stati. Quanto dura un paesaggio, se non nel momento in cui lo percepiamo? Nelle parole di E. Whymper, da “La conquista del Cervino” del 1880, è riassunto il senso di quest'opera.
“Se alle Alpi fosse concessa una temperatura perfettamente invariabile, se non fossero più sottoposte, alternativamente, a gelide raffiche e a un calore cocente, potrebbero più correttamente essere definite “eterne”. Potrebbero continuare a deteriorarsi, ma il loro degrado sarebbe molto meno rapido. Quando le rocce sono coperte da una coltre glaciale, godono di una temperatura quasi invariabile. Gli estremi dell’estate e dell’inverno sono sconosciuti alle rocce così coperte: una variazione di pochissimi gradi è il massimo possibile sotto il ghiaccio. C’è, quindi, poca o nessuna disintegrazione dovuta all’espansione e alla contrazione diseguali. Il gelo, quindi, non penetra nel cuore della roccia per fratturare enormi masse. Le rocce, allora, subiscono una macinazione invece che una frattura. Si staccano atomi, non masse. (...) I punti di differenza evidenti tra le operazioni di calore, gelo e acqua, e quelle dei ghiacciai sulle rocce, sono i seguenti. I primi sfruttano crepe, fessure, giunti e punti deboli; i secondi no. I primi possono agire sotto masse sporgenti; i secondi no. Gli effetti prodotti dai primi aumentano continuamente, perché espongono nuove superfici formando nuove crepe, fessure e cavità. Gli effetti prodotti dai secondi diminuiscono costantemente, perché l’area delle superfici lavorate diventa sempre più ridotta, man mano che diventano più lisce e piatte. Che cosa si può concludere, allora, se non che il sole, il gelo e l’acqua hanno avuto un’influenza infinitamente maggiore rispetto ai ghiacciai nel modellare le forme delle montagne e i pendii delle valli? (...) Eppure ci sono alcuni che si rifiutano di credere che sole, gelo e acqua abbiano svolto un ruolo importante nel modellare le Alpi, e considerano un articolo di fede l’idea che la regione alpina “debba la sua conformazione attuale principalmente all’azione dei suoi antichi ghiacciai”.
L'opera si compone di tre parti di una stessa immagine. Il volume delle Alpi è ridotto ad una linea effimera a memoria del profilo. A ricordo delle copiose cime innevate, resta il riflesso del sole sulle superfici della roccia e dei laghi. Le nuvole tagliate dalla massa attraversano il paesaggio alpino segnandone il cambiamento.Tecnica