Pesterò un chiodo

Lorenzo Carretta
@Lorenzo CarrettaPittura
- Edizione: 2025
- Anno opera: 2025
- Altezza cm: 109
- Larghezza cm: 89
- Profondità cm: 3
Descrizione
“Pesterò un chiodo” nasce dall’aver effettivamente pestato un chiodo.
Un fatto apparentemente banale, che ha dato origine a una riflessione più ampia: Di chi è la colpa? Chi ha lasciato lì quel chiodo? Forse sono stato io stesso a mettermi nella condizione di calpestarlo?
Il titolo stesso gioca su questa ambiguità: “Pesterò un chiodo” può significare sia “calpesterò un chiodo” sia “batterò un chiodo”. Due azioni opposte, una passiva e accidentale, l’altra attiva e intenzionale.
L’oggetto scarpa, indumento reale indossato nel momento in cui il chiodo si infilza nel mio piede, viene impresso sulla tela con la bomboletta spray. La sagoma che ne deriva stabilisce un punto di incontro tra la realtà e il pensiero astratto.
L’esecuzione dell’opera inizia al contrario, ovvero con la scarpa sospesa in alto, che per gravità finisce per pestare il chiodo. Ma durante il processo, le mie considerazioni mi portano a ribaltare completamente il quadro, generando uno spostamento della colpa dove, da evento involontario si passa ad azione deliberata: Pesterò un chiodo.
La ricerca della colpa si conclude con l'auto-identificazione di colpevole che porta alla conseguente autocommiserazione.
L’atto di “pestare un chiodo” assume così un significato ironico: un piccolo martello si appresta inutilmente a conficcare un lunghissimo chiodo. Un gesto fallimentare, quasi grottesco, che mette in scena un meccanismo umano deleterio e privo di reale efficacia.
Tecnica
acrilico su tela