Prima volta: la malattia

L’opera Prima volta: la malattia esplora la dimensione del trauma personale attraverso una poetica figurativa carica di emotività.  Realizzato in seguito alla diagnosi di una malattia oncologica terminale a una persona cara, il dipinto rappresenta il primo contatto con la realtà della sofferenza e della perdita imminente, unita a un pervasivo senso di impotenza.

Al centro della composizione, una figura solitaria si affaccia su un mare agitato sotto un cielo minaccioso. L'orizzonte, pur presente, si dissolve in una luce fredda e rarefatta, amplificando il senso di sospensione e impotenza. L’ambiente marino, qui non semplicemente naturalistico ma profondamente metaforico, diviene specchio del tumulto interiore e della vastità insondabile del dolore.

Si è scelto di utlizzare una tavolozza fredda e desaturata, dominata da grigi e blu profondi, per evocare un’atmosfera di isolamento, riflessione e smarrimento. Il punto di vista alle spalle della figura crea un effetto di immedesimazione, invitando lo spettatore a condividere lo sguardo su un futuro incerto, dove la malattia non è solo evento biologico, ma condizione esistenziale.

Quest’opera segna dunque un momento di passaggio: la “prima volta” non è solo l’inizio della malattia per chi la vive direttamente, ma anche l’impatto emotivo per chi resta, testimone impotente della sofferenza altrui. È un'immagine di silenzio e contemplazione, carica di tensione e umanità.