Quando la beatitudine si insinuava nelle cose insospettabili

filippo cristini
@filippo cristiniPittura
- Edizione: 2025
- Anno opera: 2024
- Altezza cm: 70
- Larghezza cm: 100
- Profondità cm: 3,5
Descrizione
In bilico tra la still life e l'installazione, il dipinto opera per accumulo e per iterazione, allineando sul piano d'appoggio moltitudini di coni di carta fiorentina multicolore. I coni, "sineddoche" del bambino e del suo eroe prediletto -Pinocchio- alludono al gioco e al castigo, al dovere e alla fuga dal mondo, cui rinvia anche la flora stilizzata e fantastica istoriata sulle loro superfici ricurve. Protagonisti ingombranti e silenziosi della scena, questi solidi appuntiti evocano una tensione verso l'alto e agiscono come presenze inquietanti, simboli forti di legami di cui non si parla. La poetica è quella del perturbante ("unheimlich") che si sprigiona più volentieri nell'intimità dello spazio familiare ("heimlich") cui alludono tanto di tavolo ben apparecchiato che gli oggetti del gioco fuori contesto, sospesi tra malinconia e mistero.
Tecnica
olio su tela