Rebecca

È ora che la gestualità ci coinvolga, corpi su corpi, partecipi ad una apertura di sensi ed emozioni, creando movimento e ragionamento. Leggerezza e morbidezza, e colori, visi, cipigli deformi, trasformazioni profonde. Così nasce la serie brutte persone, di cui Rebecca fa parte. Senza cercare il finito e il perfetto in me e negli altri libero la mano dall’aspettativa e dalla tecnica, permettendole di stare al passo con i pensieri e con gli stimoli. Velocità di creazione porta a velocità di evoluzione, permettendomi di essere contemporanea a me stessa e al mondo. Riduco il supporto a carta comune, non preparata, che non si aspetta nulla da me, non ha un valore che può essere corrotto. Tralascio la tecnica, la perdo e finisco per ritrovarla, non perché le devo qualcosa, ma perché mi offre un biglietto d’accesso agli altri, e viceversa. Nella serie sono ritratte le persone della mia quotidianità ed i loro oggetti, che le mascherano e le rivelano.