Rorschach

In questa serie dedicata alle macchie di Rorschach, ho voluto esplorare le possibilità di una visione personale attraverso un’immagine ambigua e condivisa. Ogni opera si pone come un territorio sospeso tra l’interpretazione individuale e una narrazione collettiva: non esiste un giusto o sbagliato, ma solo ciò che ognuno di noi vede. L'idea è quella di creare una dimensione in cui tutto è concesso. Le macchie diventano così una soglia tra coscienza e inconscio, tra visibile e rimosso. Richiamano quel mondo interno fatto di ombre, proiezioni e paure, che spesso temiamo di affrontare. In questo gioco tra realtà oggettiva e soggettiva, l'opera si apre a molteplici letture, invitando lo spettatore a un confronto con sé stesso e a un dialogo interiore. Dal punto di vista tecnico, queste immagini sono state realizzate depositando l'inchiostro della stampante su una superficie politenata. L'inchiostro, una volta impresso, è stato successivamente alterato mediante l'applicazione di alcol, che ne ha modificato la struttura e l’aspetto visivo. Una volta ottenuta l’immagine desiderata, ho trasferito il risultato finale su carta fotografica.