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Che si tratti di pittura, di video o di installazioni, mi sono concentrata sull’uso degli elementi strutturali della pittura e del quadro (es. la tela, le pennellate, trame..) che ne diventano spesso i soggetti, più o meno declinati: pennellate dipinte, tende, filtri ecc. consentendomi così di riflettere sulla rappresentazione e sulla visione, di volta in volta spostandomi e modificando l’opacità di questi elementi e di conseguenza le loro connotazioni, soprattutto in rapporto a discorsi relativi all’intenzionalità o all’accidentalità, nel contesto del metodo e del lavoro artistico stesso. I quadri ruotano attorno al rapporto tra la pittura gestuale e l’immagine. Qui pennellate dipinte, che descrivono se stesse, si offrono nell’assertività e frontalità implicite al quadro.
La pratica gestuale che si pone continuamente nella sfera di un inizio della rappresentazione si configura potenzialmente anche come la scelta di un’immagine specifica dell’inizio, rendendo ambiguo il rapporto tra volontà e accidentalità, e ambiguo il referente del quadro. Emerge un’immagine specifica della generatività, sospesa tra fluidità e ricerca di struttura, una pittura gestuale fredda.