Sicut in caelo, et in terra

Il lavoro si compone di una fusione a staffa in alluminio e di una superficie specchiante, entrambe supportate e contenute da una lastra di alluminio satinato, piegata a circa 90°. Lo sguardo dalla mappa geografica si alza verso la volta celeste. Il contenuto del lavoro riguarda dieci abitazioni di persone amiche e della mia stessa casa, luoghi che per me rappresentano sicurezza e accoglienza. Le semisfere che emergono dalla fusione, come fossero “stelle”, indicano la localizzazione delle case, disposte nello spazio virtuale e rimandano alla reale posizione delle case sulla mappa geografica. Collegando tra loro queste semisfere si ottiene una costellazione che graficamente si compone di linee che, intersecandosi tra loro, creano intrecci, metafora di possibili relazioni. Lo specchio vuole dare la possibilità al fruitore, mentre osserva il lavoro, di cambiare e ampliare il punto di vista e di includerlo nel lavoro stesso.