Sintesi Casuale

Descrizione
Dalla mano del Buddha è caduto un bacello di loto, posandosi delicatamente sul cervello di un animale sconosciuto. Come se fosse ancora vivo, il bacello segue il movimento del sole, inclinandosi e girandosi con la luce.
Quando la fusione tra elementi vegetali, animali e artificiali diventa ordinaria, i confini tra forma, funzione e tra vita e morte si fanno sempre più indistinti. Questa struttura ibrida non mira a costruire un’identità stabile né un sistema simbolico definito, ma evoca una logica biologica ancora senza nome: un prodotto non della naturale evoluzione, ma che manifesta comunque un orientamento, una direzionalità di crescita.
La struttura non si fonda più sull’appartenenza di specie, ma sulla relazione tra materiali eterogenei. Ogni componente perde la propria funzione originaria. Movimento, supporto e inclinazione diventano elementi costitutivi di una nuova forma di vita. Non possiede caratteristiche fisiologiche nel senso classico, ma si mantiene in un equilibrio dinamico, costituito da tensioni. Non si tratta di una simulazione della vita, ma di una riformulazione del vivente: un'esistenza che supera i confini delle specie e della materia.
L'opera pone una domanda aperta: in una realtà fatta di collage, ricomposizioni e non-linearità, è ancora necessario categorizzare la vita? Se il vivente diventa una condizione strutturale piuttosto che un attributo biologico, allora la linea che separa vita e morte non è più un punto d’arrivo o di partenza, ma una soglia modulabile.
Tecnica
Tecnica mista. gesso, braccio articolato in metallo, baccello di loto.