Solo cose vive che sfuggono

Il mio lavoro ruota intorno alla narrazione in forma di appunti, un archivio frammentario di immagini e pensieri. Attraverso il montaggio di visioni legate alla dimensione domestica e familiare, cerco di costruire un nuovo racconto, consapevole dell'impossibilità di richiamare le immagini esattamente come le ho pensate o percepite. È una traduzione che tradisce l'originale: l'immagine iniziale subisce un innesto, si contamina con un'altra specie. Fallisco nel ricomporre, perché nessuna immagine e nessun racconto possono restituire ciò che si è infranto e la sua restituzione è inevitabilmente interrotta, balbettante, sgrammaticata, irrisolta.