Tutti gli animali sono uguali

Alessandro Bonifacio
@Alessandro BonifacioPittura
- Anno opera: 2025
- Altezza cm: 45
- Larghezza cm: 50
- Profondità cm: 3,5
Descrizione
La visione notturna, spesso associata alla caccia, alla sorveglianza o ad operazioni clandestine, crea un senso di inquietudine e di minaccia latente. I maiali, figure centrali nella parabola di Orwell, assumono qui il ruolo dei leader rivoluzionari degenerati in oppressori. Il proclama iniziale di uguaglianza, suggerito dal titolo, viene nel testo di Orwell, progressivamente eroso e infine capovolto dalla nota aggiunta: "...ma alcuni animali sono più uguali degli altri", giustificando i privilegi della nuova élite suina.
L'opera cattura un momento successivo, una conseguenza di questa tirannia. Il mirino puntato non è casuale; è un atto di focalizzazione, di selezione. Il maiale non è un animale selvatico, ma un simbolo. Rappresenta la classe dirigente corrotta, l'incarnazione del tradimento rivoluzionario. Il mirino trascende la sua funzione letterale di strumento di caccia per diventare metafora di un giudizio, di una potenziale resa dei conti o di una resistenza.
Lo spettatore è posto inevitabilmente nella prospettiva di chi impugna l'arma, diventando complice o testimone; lo costringe a interrogarsi sulla propria posizione di fronte all'ingiustizia e alla tirannia. L'opera non offre soluzioni facili né una morale esplicita; piuttosto, solleva domande sulla ciclicità del potere, sulla fragilità degli ideali e sulla facilità con cui i liberatori possono trasformarsi in tiranni.
Tecnica
acrilico su tela