Type C1, C2, C3, C4, C5, C6, C7, charger

Descrizione
Un cavo bianco lungo quaranta metri invade lo spazio, composto da fibra ottica luminosa, un sensore di prossimità e, al centro della scena, sette vertebre cervicali collegate a elementi vibranti. Questi elementi assemblati danno vita a una creatura al limite della sopravvivenza, che stabilisce un coinvolgimento diretto con l’osservatore. Non appena ci si avvicina all’opera, un sensore di prossimità attiva un meccanismo che fa vibrare le sue ossa, intrecciando così la presenza del visitatore con il destino dell’opera. Le vertebre sono attraversate da sessantatré fili di fibra ottica, rappresentano i nervi della colonna vertebrale: quarantotto rimangono interni, mentre sedici fuoriescono, rivelando un flusso di corrente che scorre come sangue, dando vita a questa creatura. Questi fili accentuano la co-dipendenza di una parte mancante, essenziale e invisibile: la testa, il suo centro di comando.
Il cavo bianco, che richiama la tonalità del midollo spinale contenuto nella colonna vertebrale, si distende in modo disordinato nello spazio, suggerendo un movimento recente, quasi come se la creatura si fosse dimenata per il dolore. Le sette vertebre cervicali diventano il fulcro dell’opera: esse sono il sostegno del cranio, costantemente affaticate dal peso dei dispositivi elettronici che utilizziamo quotidianamente. Vibrando in risposta alla presenza dell’osservatore, queste vertebre sembrano richiamare la nostra attenzione con il loro tremore, come se lanciassero una disperata richiesta di aiuto.
Il titolo gioca con le parole, mescolando il termine "Tipo C", che identifica il tipo di caricatore per dispositivi elettronici, con la nomenclatura delle vertebre cervicali, C1, C2, C3, C4, C5, C6, C7. Questo accostamento sottolinea l’aspetto di una protesi ormai divenuta indispensabile, come se fosse diventata una parte fondamentale del nostro corpo.
Tecnica